Ore 7.13

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Ecco cosa succede quando la tua migliore amica si invasa completamente per la medicina macrobiotica (ovviamente come conseguenza del lavaggio di cervello che le hai fatto per mesi): che alle 7.13 del mattino ti ritrovi a what’s-appare su come preparare un ragù vegano. No, no, niente scarpe, trucchi, vestiti, uomini o sesso: ragù vegano. Seguono ovviamente tutti i dettagli su cosa scegliere come ingredienti: “meglio gli straccetti di soia?” ” nooooooo, ma io l’ho fatto col seitan!” ” si ma non ti ha gonfiato la pancia???” ” hai ragione è vero, ma dove li compro gli straccetti di soia?”. Sarebbe stato meglio una conversazione alla Sex&TheCity sulle scarpe di Jimmy Choo, ed invece ognuno ha l’amica che si merita, quindi io mi merito conversazioni sul ragù vegano. Che poi, è assolutamente buono. Provare per credere (se vi riuscisse bene, me ne prendo i meriti, nel caso contrario chiamate pure Sara, perché questa è la sua ricetta, io lo prendo già fatto):

Soffriggere porro carota sedano pomodorini e rosmarino ( a piacere anche un pò di aglio) con acqua e un goccio di salsa di soia.

Aggiungere  seitan tritato o straccetti di soia disidratati ( all’incirca 200g di prodotto)

Sfumare con un poco di vino bianco e rosolare a fiamma alta per qualche minuto.

Aggiungere passata di pomodoro e acqua q.b. e far cuocere per 15/20 minuti.

Vietato invecchiare.

goji

Come per l’Aloe anni fa, ora è il momento degli antiossidanti. Non solo l’abbigliamento è soggetto ai rigidi dictat della moda , anche prodotti erboristici, terapie naturali e cosmetici subiscono vere e proprie ascese di celebrità. Dopo la scoperta delle loro proprietà, gli antiossidanti sono diventati ormai la parola del giorno: sono presenti nei cosmetici, negli integratori alimentari e addirittura nei prodotti di uso comune sugli scaffali dei supermercati. Stress ed inquinamento sono i principali responsabili dei radicali liberi, molecole altamente reattive in grado di far invecchiare le cellule del nostro organismo, causando anche danni irreversibili. La presenza di alcuni enzimi ed alcune molecole è fondamentale per il mantenimento delle vitamine e dei minerali e per limitare l’azione dannosa dei radicali. Zinco, selenio, vitamina C e vitamina E sono solo alcuni esempi di molecole indispensabili  per restare giovani ed in salute. Il coenzima Q10, forse il più famoso perché pubblicizzato in moltissimi cosmetici, è responsabile della vita stessa di ogni cellula, perché coinvolto in tutti i processi che forniscono energia. Risulta inoltre fondamentale per gli sportivi perché blocca l’azione radicalica a livello del muscolo, in caso di problematiche cardiache che richiedono l’assunzione di statine , e contro l’invecchiamento della pelle dovuta ad una eccessiva esposizione al sole. Il Resveratrolo, contenuto in grandi quantità nell’uva  e di conseguenza nel vino ( questo non significa che berne litri è salutare!) si è dimostrato fondamentale per il benessere del sistema cardiovascolare, e con una spiccata azione immunomodulante, soprattutto in caso di allergie. Ancora poco conosciuto se non dagli addetti del settore,il picnogenolo, estratto dalla corteccia del pino marittimo francese,  promette grandi risultati per problemi di pelle durante l’esposizione al sole, risulta anche utile in caso di ritenzione idrica, e può aiutare a fluidificare il sangue nei fumatori accaniti. Ma i veri protagonisti di questa stagione sono le bacche di Goji e di Açai. Le bacche di Goji arrivano dall’Himalaya, contengono più betacarotene delle carote, concentrazioni maggiori di ferro rispetto agli spinaci e più proteine dei cereali. Ripristinano la salute dei capelli, riattivano il sistema immunitario aiutano anche contro le nausee in gravidanza. Un elisir di lunga vita. Le bacche di Açai invece provengono dal Brasile e oltre a svolgere un’importante azione antiossidante sono molto utili, in associazione a prodotti dimagranti, nel metabolismo di carboidrati e lipidi, favorendo soprattutto la riduzione del girovita. La loro azione antiossidante è stata studiata anche in caso di problematiche oculari, infiammazioni, ripristinando la forma attiva di vitamina E. Un altro prodotto da tenere in considerazione soprattutto per chi ha a cuore la propria pelle è l’astaxantina. Questa molecola  ha un potere antiossidante centinaia di volte in più rispetto alla sola vitamina E, riducendo notevolmente i danni causati dai raggi ultravioletti. Ad ognuno , quindi, il suo antiossidante, e non avete che l’imbarazzo della scelta.

La milanesa imbruttita

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Il disturbo affettivo stagionale è caratterizzato da sintomi di depressione che si sviluppano durante mesi  invernali, quali: incapacità di provare emozioni piacevoli, affaticamento, sbalzi d’umore spesso associati a episodi di pianto singhiozzante ed inconsulto, apatia, sfiducia in se stessi, indolenza, perdita della speranza, irritabilità, calo del desiderio sessuale ( questa mi manca ma per il resto ce le ho tutte, eh…). Ora dato che la primavera non è arrivata e mi aspetto di trovare la nebbia domani , che regna sovrana su Milano, in uno scenario apocalittico in stile Amarcord, non è di depressione effettiva che parlo. Parlo della depressione che ti colpisce quando arrivi ad un certo punto della tua vita in cui non riesci più a fare quello che vuoi, in cui tutti i giorni sembrano gli stessi e neanche la voglia di cucinare sembra essere più contagiosa ( il sesso si però). Quello che fino a qualche mese fa era la mia valvola di sfogo è diventata una pagina web aggiornata il giorno di Pasqua. Ora mi ritrovo a fare la “milanesa imbruttita”, con tutti i contro che comporta questo status. Mangio anche io di fretta. E male. L’assenza di esposizione alla luce solare porta ad un grigiore interiore.  Mangio anche io i bagels sintetici. E le cheesecakes di California Backery. Finirò sicuramente all’inferno. O forse mi salverà un soufflé al cioccolato.

Soufflè al cioccolato 

4 tuorli

6 albumi

80g di cioccolato fondente

3 dl di latte di mandorle

4 cucchiai di olio di semi di girasole

4 cucchiai di zucchero di canna

 3 cucchiai di farina integrale

Prima di iniziare a padellare preriscaldate il forno a 160 gradi ( deve essere in temperatura almeno da 10 minuti);

scaldare dolcemente l’olio e incorporare la farina;

unire un po’ alla volta il latte di mandorle;

appena il composto è uniforme aggiungere il cioccolato a pezzetti;

togliere dal fuoco e incorporare lo zucchero, e ad uno ad uno i tuorli;

montare gli albumi a neve e incorporarli al composto con delicatezza (non come la sottoscritta che sembra sempre un carpentiere ospite  in una puntata televisiva di cake design);

ungere 6 ciotoline da forno e riempirlo con il composto senza superare i 2/3 della capienza;

mettere le ciotoline a cuocere a metà forno per 15 minuti;

scuotere il sufflè: se è pronto, la crosticina nella parte superiore si muove appena.

Da mangiare caldi davanti ad una puntata di Sex&the City.